Il rapporto con in pesci del signor Beresaola di Andrea Pezzotti - Bornoincontra

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Il rapporto con in pesci del signor Beresaola di Andrea Pezzotti

Premio Letterario

"IL RAPPORTO CON I PESCI DEL SIGNOR BRESAOLA"
di
Andrea Pezzotti
Premio Speciale della Giuria "Istituto Bonafini Lab" – Edizione 2019


 
                                                                          
 
Il signor Bresaola stava facendo il suo giro mattutino intorno alla sua casa e, controllando il suo allevamento di vermi e camole, si accorse che mancava Jerry, il suo verme da compagnia: DISGRAZIA!!!
Il signor Bresaola si era ritirato in casa per tranquillizzarsi, sorseggiando una tazza di tè al gelsomino, il suo preferito. Più tardi, vestito di nero per il lutto, si diresse in città per fare la spesa e comprare il concime per il suo allevamento.
Il signor Bresaola era un pescatore accanito, ma non voleva sacrificare i suoi amati vermi e le sue amate camole, così, andava sempre a comprare esche finte perché sennò chi mai avrebbe potuto rimpiazzare insostituibili capostipiti come Jeremy o Mortis? Li lasciava perciò sempre riposare nelle loro scatole di legno forate ai lati.
Presa la canna da pesca, andò al fiume, caricò l’esca sull’amo e… via che si pesca!!!
Subito, quando l’amo toccò l’acqua, quei pesci che, negli anni in cui il signor Bresaola si trasferì lì, avevano sviluppato un istinto sopraffino, se ne andarono all’istante dall’altra parte del laghetto. Allora, dato che l’acqua era cristallina, il pescatore notava quei movimenti e rilanciava l’amo rincorrendo i pesci, ma il ciclo rischiava di continuare così per tutto il giorno.
A metà pesca, il signor Bresaola, stremato e spazientito, si buttò nel laghetto con il retino; riuscì a catturare un pesce che, però, gli scappò dalla mano proprio mentre stava esultando. Non si arrese per così poco e continuò nella sua tragica pesca con il retino: ogni volta che ne pescava uno, subito gli sfuggiva perché non riusciva a tenere in mano nessun pesce.
Pensò “di questo passo svuoterò il laghetto”, quindi si fermò per non correre il rischio.
Il giorno seguente provò con un’esca ad area e scelse le Pringles, le mise nel frullatore frantumandole e polverizzandole.
Questo metodo sorprendentemente funzionò. Presi dall’euforia, i pesci non si accorgevano dell’amo e abboccavano.
Bresaola fece la scorta di cibo per tutto l’anno. Offrì pesce anche ai suoi animaletti da compagnia, che però, accontentandosi di non essere prede, continuavano a preferire vegetali e farinacei.
Motivazione della Giuria
Le patatine Pringles risolvono i problemi ittici del Sig. Bresaola,
in un piacevole racconto tra vermi “di compagnia” e goffi tentativi di pesca.
 
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