Un incontro davvero speciale di Massimo Foppa Uberti - Bornoincontra

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Un incontro davvero speciale di Massimo Foppa Uberti

Premio Letterario

"Un incontro davvero speciale" di Massimo Foppa Uberti
Vincitore Categoria Adulti Edizione 2014



 
Oggi è passato un mese.
Un mese di bugie per nascondere qualcosa che ormai non si può più nascondere: sono stato licenziato.
E oggi, quando mia moglie vedrà che non c'è il mio stipendio a tamponare il nostro conto in Banca...
Un mese ad uscire tutte le mattine alla solita ora per fingere di andare in fabbrica e passare la giornata bussando a tutte le realtà ancora attive nella zona industriale. Poi nei paesi vicini, poi fin dove potevo arrivare ritornando per tempo, perché la menzogna non fosse scoperta.
Inutile.
Troppo vecchio, troppo giovane, troppo esperto, troppo poco, c'è crisi, non c'è posto...
Niente lavoro, niente soldi per il mutuo e presto niente casa...Come la prenderà lei? I nostri progetti, la nostra famiglia numerosa ancora da cominciare...
Guardo nella vetrina il volto di un inetto e mi avvio lungo il sentiero che porta alla montagna. Il cellulare è spento come il mio animo e giace appoggiato sopra il sedile dell'auto anonimamente parcheggiata tra le altre. Una familiare, o station wagon come si dice oggi. Ridevamo parlando dei bambini che l'avrebbero riempita.
Cammino a testa china, senza fretta, in un turbinio di pensieri. Un passo dopo l'altro, cullato dal silenzio e dal suono dei miei passi. Lascio dietro di me l'ultima casa del paese e continuo a salire.
So dove porta il sentiero. So dove voglio arrivare.
Mi siedo sullo steccato, con le gambe penzolanti verso il torrente che scorre un abisso più in basso. Un colpo di reni, un sospiro e mi lascerò tutto alle spalle.
Mi trattiene un singhiozzo, quasi il pianto di un bimbo.
Mi volto per vedere quale coraggioso animale vuole assistere all'epilogo della mia storia, ma non ci sono animali: c'è davvero un bambino!
Mi guardo intorno, aspettando di vedere l'adulto che lo accompagna. Ma non c'è nessuno.
Solo il bambino. Ma chi è quel folle che ha lasciato che un bambino si allontanasse da solo in mezzo a un bosco? Avrà al massimo due anni, cammina incerto tendendo le braccia verso di me. Cade. Si rialza e continua a camminare. Ricade. Si rialza ancora, indugia, ma solo per un attimo, poi riprende a camminare. Si è sbucciato un ginocchio e vedo le lacrime che gli rigano il viso. Ma continua a tendere le sue braccia verso di me.
Così piccolo, così fragile, così caparbio e coraggioso.
Metto da parte i miei propositi, scendo e corro verso il bambino, lo abbraccio, lo consolo, gli asciugo gli occhi e lego il mio fazzoletto attorno al suo ginocchio ferito.
E chiamo. E grido. Perché qualcuno deve esserci! Ma risponde solo l'eco. Faccio qualche passo verso il bosco: forse l'adulto che lo accompagnava ha bisogno di aiuto. Provo di nuovo a chiamare e tendo l'orecchio anche al minimo sospiro. Nulla.
Non posso addentrarmi di più, non da solo, non con il bambino in braccio. Ho bisogno di aiuto.
Allora torno verso il paese. Adesso vorrei avere il cellulare a portata di mano.
La mia macchina è rimasta sola nel parcheggio, le vetrine sono spente. Sistemo il bimbo sul sedile posteriore, lo lego alla meglio con le cinture poi chiudo la portiera.
Sto prendendo il cellulare dal sedile quando vedo una figura familiare correre verso di me: è lei. Aspetto in piedi vicino all'auto. Aspetto di chiedere perdono e di spiegare.
Ma lei mi abbraccia forte, piange e trema, e si stringe più forte ancora.
Lei sa. E quando alza gli occhi verso i miei quello che leggo è solo amore.
E allora mormoro "il bambino..." E lei mi dice "Come lo sai?" "Cosa?" "Del bambino: ho avuto l'esito del test poche ore fa!. Ho provato a chiamarti, ma il cellulare era spento e ho avuto paura..."
La abbraccio e la bacio sui capelli e penso a quanto sono stato vicino a perdermi tutto questo. Poi mi ricordo del bambino. Guardo verso il sedile dell'auto, ma c'è solo un fazzoletto annodato.
Motivazione della Giuria
Nel momento più tragico, un incontro inaspettato: la visione di un bimbo porta nuova luce.
Un racconto sintetico ed incalzante, che sorprende per la sceneggiatura.
 
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