Una storia di cortile di Sirio Baccanelli - Bornoincontra

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Una storia di cortile di Sirio Baccanelli

Premio Letterario

"Una storia di cortile" di Sirio Baccanelli,
Vincitore Premio della Giuria Edizione 2011


 
 
Mi stanno legando le zampe, mi fanno alzare a forza. Non mi sembra così strano, mica è la prima volta che mi trattano male.
Mi bastonano per farmi uscire dal lurido gabbio in cui sono segregato, neanche il tempo per un'ultima mangiata.
Qualcuno, già, nomina l'Iddio santissimo accostandolo al sottoscritto.
La luce così forte mi fa chiudere gli occhi per un istante. Non ci sono abituato a 'sto chiaro, sempre al buio del mio monolocale. Il freddo e il tremore mi fanno rovinare a terra, il contatto col selciato del cortile mi fa rinsavire. Le alte ombre si divincolano attorno a me risvegliando il mio istinto di sopravvivenza.
Nella caduta non ho riportato grossi danni, son pur sempre una bestiaccia imponente e la mia pellaccia è dura.
Le ginocchia insicure, mal provate dal nuovo tipo di terreno, stanno diventando rigide più delle assi che mi hanno tenuto prigioniero per così tanto tempo.
Il sangue pompa veementemente ad ogni canto del mio cuore, una folle lucidità mi pervade.
Penso che sia giunta la fine. La mia fine.
La pressione delle corde intorno alle caviglie mi fa rialzare. Un colpo d'anca e comincio a correre fulmineo in avanti.
A testa bassa urlo il mio terrore.
Dal cortile non c'è via d'uscita, sarà una grande festa per loro appena riusciranno a prendermi.
Non cederò fino all'ultimo respiro!
Corro a zig-zag, la bava alla bocca, il grugno abbassato. Sembro un toro che carica il drappo rosso.
Sbuffo e grugnisco. Tiro colpi a destra e manca col mio testone, è incredibile che energie procura l'attaccamento alla vita.
Le mie setole, come chiodi, si alzano lungo la colonna vertebrale come quelle dei miei parenti selvatici. Beati loro, penso, hanno conosciuto la libertà.
Avessi le corna, anche solo due moncherini come il vitellino nato 'sta primavera, tirerei dritto verso di loro a frantumare qualche tibia: una piccola vendetta prima dell'esecuzione.
Sfrugolo cattivo e finto per sfuggire alle loro mani assassine, ma non c'è più nulla da fare.
Le corde a cui sono legato si sono impigliate in enormi ceppi di legna. Sono bloccato. Dovrei strappare deciso per riuscire a riprendere la mia fuga ma non ho più forze.
Il mio destino mi condanna. Sono fregato. Mi arrendo. Mi hanno riacciuffato, è la fine.
Le loro mani impugnano una pistola a chiodi. Sono almeno fiero di aver lottato, ma di me non si ricorderà nessuno, mai sarò eroe.
Parte il colpo, il mio cranio esplode, la morte si insinua leggiadra nelle mie vene.
Mi appendono, una lama mi trafigge squartandomi.
Ultimi barlumi di vita. Vedo una bambina, ha una bacinella in mano, viene a raccogliere il mio sangue. La riconosco, con la stessa bacinella mi portava la crusca ogni giorno.
Tutto si annebbia. Nero. Muoio.
In questo cortile son stato solo un maiale.
Ora sarò il vostro salame.
In questo cortile banchetterete con le mie membra.
Buon appetito.
Motivazione della Giuria
Del maiale non si butta niente, tanto meno questo originale ed ironico racconto vissuto in prima persona.
 
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