“Esodo 20,16” di Leonardo Cobelli - Bornoincontra

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“Esodo 20,16” di Leonardo Cobelli

Premio Letterario
“Esodo 20,16” di Leonardo Cobelli
Premio Speciale della Giuria – Edizione 2021

 
 
 
26-01-2007 – Ho deciso di scrivere queste righe per spiegare come era il mio mondo, o perlomeno per essere ricordato casomai dovessi fallire. Da dove vengo io la Terra è da più di 60 anni sotto il controllo del Terzo Reich, un controllo esercitato con pugno di ferro e violenza inaudita. Tutto è cominciato con lo scoppio della guerra: la Germania era apparsa inarrestabile fin dalla conquista della Polonia e della Francia, ma il peggio doveva ancora venire. Solo un genio dell’epoca, il dottor Turing, aveva capito che l’unica vera soluzione a questo problema era da ricercarsi in un altro mondo, o sarebbe meglio dire in un’altra epoca: sto parlando di realizzare una macchina capace di snocciolare le leggi del viaggio del tempo per decenni e decenni, in preparazione di una grande operazione. Grimilde (così, infatti, aveva chiamato il suo calcolatore) aveva cominciato il suo immane lavoro fin dall’invasione del Regno Unito. Mentre la Germania conquistava implacabile tutta l’Europa, lei calcolava le equazioni necessarie. Mentre Ludendorff ordinava il lancio delle testate atomiche su Mosca e Leningrado, lei sceglieva il giorno giusto. Persino quando venne istituito il Reichssiegtag, giorno di festa e di riposo in tutto il mondo, lei lavorava instancabile per cercare la persona adatta. Alla fine, però, gli sforzi sembrerebbero essere stati ricompensati: attualmente mi trovo nella Monaco del 1923, in quella che era la Germania della Repubblica di Weimar. Se solo Turing avesse saputo che ad eseguire il suo comando sarebbe stato proprio un ebreo! Questa missione sarà per me motivo di espiazione: dopotutto, la borghesia ebraica aveva accettato volentieri il nuovo governo tedesco, appoggiandolo anche economicamente durante le fasi più delicate della guerra; e ancora, molti degli scienziati che hanno sviluppato il primo ordigno nucleare a Berlino erano ebrei… Ma adesso si sistemerà tutto: la guerra non ci sarà, 100 milioni di persone eviteranno una morte orribile e nessuno verrà più associato agli orrori del controllo nazista. Ora che ci penso, forse dovrei cambiare la data nel diario… quali sono le convenzioni quando dalla mattina alla sera passano 80 anni di tempo, per di più nel verso sbagliato? Mah, probabilmente aggiornerò tutto domani, ora ho altro a cui pensare. Grimilde mi ha mandato qui con un semplice obiettivo: impedire la nascita dell’ordine mondiale imposto dai nazisti al termine della guerra; per fare ciò il mio impatto dovrà essere piccolo, ma mirato, per evitare ripercussioni su larga scala di difficile previsione. Nei prossimi due giorni i nazisti tenteranno un colpo di stato qui, a Monaco, fallendo miseramente e riportando diverse perdite. Uno scherzo del destino ha voluto che il mio obiettivo fosse proprio salvare la vita ad un membro del loro partito! Grimilde mi ha dato una foto e un nome, Hermann Göring: un eroe dell’aviazione tedesca della Grande Guerra, nonché membro e finanziatore dei nazisti fin dagli esordi. Dopo la sua morte il partito lo ha elevato a martire e ne ha incamerato il patrimonio per foraggiare le proprie attività; Grimilde sostiene invece che, salvandolo, la delusione del fallito colpo di stato provocherebbe in lui un forte rigetto, portandolo a sostenere partiti più moderati e garantendo la sconfitta politica dei nazisti. Questo è quanto: domattina mi infiltrerò tra i membri del partito per proteggere Göring; la preoccupazione è tanta, visto che ho una sola occasione, ma nutro fiducia nella scelta di Grimilde e nella mia preparazione. Questa opportunità è costata la vita a troppe persone, non posso fallire.

09-11-1923 – Ho fallito! Non solo, ho persino commesso un grave errore! Come è potuto accadere? Ho marciato con i nazisti, tenendo d’occhio da vicino il mio obiettivo, fino ad arrivare davanti al Ministero della Difesa bavarese: era proprio lì che doveva scatenarsi lo scontro a fuoco fatale. Un attimo prima che la polizia sparasse mi sono gettato su Göring, salvandolo. È successo tutto così in fretta… Una volta a terra con il mio uomo l’ho guardato in volto: era identico alla foto sbiadita fornita da Grimilde, tranne che per un’espressione a metà tra l’incredulo ed il confuso. All’inizio balbettava, ma poco dopo stava già urlando: “Chi è stato? Chi ha sparato?”. È stato allora che ho commesso il mio errore. In quel momento, davanti agli occhi mi sono passate in un istante tutte le foto dei vecchi libri di storia: la Meitner che festeggia con la prima bomba, Szilard che mostra sorridente i calcoli della reazione a catena, Rothschild davanti a una fabbrica di carri armati appena terminata… Sarà stato lo shock del momento, l’emozione per il compimento della missione, la paura suscitata da quest’uomo infuriato, il mio desiderio di espiazione… fatto sta che gli ho risposto con il primo pensiero logico che ero riuscito a produrre, una bugia: “È stato un ebreo”. Ripensandoci ora, forse ho fatto bene: volevo che tra il partito nazista ed il popolo ebraico non si creasse quel legame forte presente nella mia epoca, gettando inimicizia tra i due fin dal 1923. “Cosa? Davvero? Lo sapevo! Dobbiamo cercarlo subito!”, mi aveva risposto. Senza rendermene conto, la mia menzogna aveva già condannato un poveretto a chissà quali atrocità. Sacrificarne uno per salvare tutti gli altri… Sarà stato corretto? In fondo, io non lo credo: c’è un motivo se mentire è vietato dai comandamenti. Ma lo shock più grande è arrivato subito dopo: un altro membro del partito, giunto di corsa presso di noi, stava urlando a gran voce: “Herr Hitler, state bene?”. Sentendo quel nome mi sono ricordato dei racconti dei nostri anziani: di come nel colpo di stato era perito anche il fondatore del partito; di come Hitler, Göring e le altre vittime erano state prima idolatrate ed elevate a martiri, poi rapidamente nascoste per le loro ideologie non appena i nazisti avevano conquistato il potere in Germania. Come mai Grimilde mi aveva dato il nome di uno e la foto dell’altro? Al momento ero sconvolto dall’idea di aver fallito la missione, ma con il senno di poi una spiegazione plausibile ci sarebbe: salvando entrambi, il partito si sarebbe ritrovato con un gran numero di figure forti. Si sarebbero scontrati tra di loro, portando sicuramente prima a divisioni interne e poi a separazioni vere e proprie; era già successo altre volte in passato, dopotutto… Probabilmente Grimilde non era riuscita a decidere quale dei due salvare. Ciononostante, stamattina non riuscivo a pensare ad altro che alla mia missione: alla fine, nel tumulto generale Göring (quello vero, stavolta) è rimasto solamente ferito, è vero, ma ho comunque alterato la linea temporale in un modo che non posso prevedere, e ciò mi turba parecchio. Se questo errore dovesse rivelarsi fatale mi resterebbe per sempre sulla coscienza, quindi rimane una sola cosa da fare: domani andrò di nascosto a far visita a Göring per accettarmi del suo stato di salute, poi imposterò il viaggio di rientro (l’ultimo che io possa fare) verso Kiev, in modo da arrivare allo stesso giorno in cui ero partito. Nel mio mondo è tristemente conosciuta per essere una delle Geisterstadt, le città nuclearizzate dai tedeschi nella loro avanzata a oriente. È il modo più veloce per confermare o smentire il successo del mio piano, e comunque un po’ di russo lo conosco. Possa il Signore guidare i miei passi.

26-01-2007 (!) – Il Signore mi ha ascoltato! È incredibile! Il solo panorama che mi attendeva all’arrivo è bastato a farmi piangere di gioia! Una città rigogliosa come non mai, viva, ma soprattutto libera! Se l’oppressione non è facile da vedere, sicuramente si nota la sua mancanza: manifesti elettorali sui muri, nessuna bandiera o squadriglia di controllo con la svastica addosso, e molto altro! Ho agito in modo egoistico ed impulsivo, ma la sofferenza che la mia menzogna ha imposto su un solo cittadino è stato il sacrificio necessario per il bene superiore e per il riscatto del mio popolo. Me ne assumo comunque la responsabilità: il male minore resta comunque male. Le emozioni di questi giorni si sovrappongono in fretta e le mie energie stanno per esaurirsi, ma dovevo scrivere subito queste righe prima di addormentarmi, anche solo per dare testimonianza viva e diretta della felicità vera che sto provando ora. Ora che ci penso, prima ho trovato per terra un giornale, a conferma della data di oggi: conteneva in prima pagina la descrizione dei preparativi per una ricorrenza particolare che si terrà domani; nel mio mondo (o dovrei dire “il vecchio mondo”, ora?) oggi sarebbe la vigilia del Reichssiegtag, quindi sono proprio curioso di sapere cosa festeggeranno domani i russi!
 
27-01-2007, Giornata della Memoria – “Non pronuncerai testimonianza menzognera contro il tuo prossimo.” (Esodo 20,16)
Motivazione della Giuria
Un racconto tra storia e fantascienza, in cui il protagonista viaggia nel tempo per modificare il corso degli eventi con l’aiuto del calcolatore “Grimilde”. Idea originale e intrigante, per un testo articolato dalla solida struttura narrativa che poggia su una conoscenza appropriata di fatti, luoghi e personaggi al servizio della bugia rivelata.
 
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