“Un’emerita fandonia” di Maria Damiola - Bornoincontra

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“Un’emerita fandonia” di Maria Damiola

Premio Letterario
 “Un’emerita fandonia” di Maria Damiola
Menzione Speciale della Giuria “Istituto Bonafini Lab”



Pensando e ripensando alle piccole bugie che ho raccontato e che mi sono state raccontate, quella che ho trovato più divertente e che quando ci penso mi viene ancora da sorridere mi è stata raccontata da un amico di mio papà, Gabriele.
Gabriele aveva conosciuto una ragazza che a lui piaceva molto, ma era molto in difficoltà a dichiararsi e attraverso degli amici in comune viene a sapere che Elisabetta, questo è il nome della ragazza, è un’appassionata di Master Chef e il suo cuoco preferito è Carlo Cracco.
Quindi una sera in cui erano stati invitati entrambi a cena da amici, Gabriele comincia a raccontare di quando aveva conosciuto Carlo Cracco nel suo ristorante e di come fossero diventati amici.
Elisabetta, meravigliata dal racconto di Gabriele, comincia ad avvicinarsi a lui e si mostra molto interessata alla sua compagnia.
Gabriele ovviamente ne è molto felice e trova il coraggio di invitarla a cena da soli.
È proprio durante questa cena che Elisabetta dice a Gabriele che anche a lei piacerebbe conoscere Carlo Cracco perché è sempre stato il suo idolo.
A quel punto Gabriele, non avendo il coraggio di smentirsi, le dice: “Ma dov’è il problema? Domani chiamo Carlo e gli chiedo quando possiamo incontrarlo.”
Per Gabriele cominciano i guai, primo perché ha raccontato una bugia e non sa se riuscirà veramente a prenotare al ristorante di Cracco, e secondo perché sa che la cena gli costerà molto cara, ma ormai non poteva venir meno a ciò che aveva voluto far credere.
Per sua fortuna riesce a prenotare un tavolo per la settimana successiva sperando che Cracco non sia presente così da poter dire a Elisabetta che è dispiaciuto ma non può presentarglielo.
Arriva la sera della cena e Elisabetta si presenta molto elegante e lui tutto sudato per l’agitazione. Entrano al ristorante, in Galleria a Milano, vengono accolti dal cameriere e Gabriele chiede se è presente il suo amico Carlo, e il cameriere dice di no, quindi si scusa con Elisabetta, ma dentro di sé è molto più tranquillo.
La cena sta andando molto bene, Elisabetta non sembra esserci rimasta male più di tanto, ma arriva il cameriere comunicando a Gabriele che lo chef era appena arrivato e avrebbe fatto il giro della sala, come sua abitudine, per salutare i suoi ospiti.
Elisabetta radiosa, ma Gabriele “pezzato sotto le ascelle” (così si è definito lui).
Ed ecco il momento, Carlo si presenta in tutta la sua eleganza e più si avvicina al loro tavolo, più Gabriele suda. Ma in quel momento, non sa neppure lui dove ha trovato il coraggio, si alza e va incontro a Cracco con un sorriso radioso, e dice:
“Carlo non sai con che piacere ti rivedo! *nel frattempo gli fa l’occhiolino* come ti avevo promesso sono venuto a trovarti con la mia amica Elisabetta che ti voglio presentare”.
Con grande sorpresa di Gabriele, Carlo sta al gioco, e dice:
“Ma ciao... (*sottovoce* come ti chiami?)”
E lui: “Gabriele”
“Ma ciao Gabriele! come ti avevo detto non vedevo l’ora di vedere te e la tua amica. Dai presentamela”.
Gabriele presenta l’amica a Carlo che continua a parlarle dell’amicizia tra lui e Gabriele e di quanto fosse contento quando si vedevano. Addirittura quando li saluta Carlo dice a Gabriele:
“Mi raccomando, la prossima volta chiamami che ti lascio il Pass per entrare qui direttamente in macchina”, e nel frattempo gli passa il suo numero di telefono.
Gabriele non si aspettava che grazie a una bugia potesse vivere un’esperienza anche per lui indimenticabile e ovviamente tutt’ora non l’ha mai confessata a Elisabetta, la quale è rimasta veramente meravigliata, anche se comunque non si sono mai fidanzati.
p.s. i nomi dei personaggi sono tutti inventati, ma la storia è vera.
Motivazione della Giuria
Gabriele, per far colpo su Elisabetta, racconta la fandonia di essere amico di Carlo Cracco. Con arguzia, lo chef trasforma l’incontro “inatteso” in una serata indimenticabile. Una storia spiritosa e brillante, ben raccontata, tipica della commedia all’italiana.
 
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